Yogaḥ Karmasu Kauśalam (con link zoom per la lezione di domani)
Il tema della lezione di domattina alle 8:15 online per chi mi sostiene 🪷
“I have felt that in trying to enforce in one’s life the central teaching of the Gita, one is bound to follow Truth and ahimsa [nonviolence]. When there is no desire for fruit, there is no temptation for untruth or himsa.”
Mahatma Gandhi, The Bhagavad Gita According to Gandhi, introduction.
Se c'è qualcosa di cui sono profondamente grata è la possibilità di insegnare. Insegnare inteso non come mettermi in cattedra e pontificare (anche se la mia tendenza istrionica potrebbe facilmente prendere questa deriva, e di questo mi scuso anticipatamente 😅).
È grazie all'opportunità di offrire un piccolo frammento della mia esperienza e della mia limitata conoscenza che ho modo di continuare a studiare. In questo modo posso continuare a condividere strumenti perché ciascunə possa scegliere cosa trattenere per sé dal ventaglio di informazioni e ispirazioni che riesco a offrire. Una specie di circolo virtuoso, insomma.
Uno dei testi con cui chiunque voglia avvicinarsi con sincerità alla pratica dello Yoga si dovrà prima o poi confrontare è uno dei poemi filosofico-allegorici più evocativi della letteratura indiana: la Bhagavad Gita. È uno dei testi più letti dagli abitanti del subcontinente indiano e diffuso in Occidente sin dalla fine del XIX secolo. Una traduzione letterale del titolo potrebbe suonare come "il canto (gita) del Signore (Bhagavan)". Ma prediligo la prospettiva di Barbara Stoler Miller nell'introduzione alla sua celebre traduzione inglese: la studiosa propone di lasciare il titolo nella forma originale ed eventualmente espanderne il significato nel sottotitolo, che lei suggerisce come Krishna's Counsel in Time of War (i consigli di Krishna in tempo di guerra).
Prima che tu me lo chieda: no, purtroppo non ho una traduzione italiana da consigliare che non sia fortemente interpretativa. Personalmente preferisco rifarmi alle numerose traduzioni inglesi disponibili.
Tra queste, ne spicca una per profondità etica e morale: quella del Mahatma Gandhi. Il brano citato all'inizio è tratto dalla sua introduzione all'opera.
Il verso che darà il tema alla pratica di domattina, e che trovi nel titolo di questo pezzo, si potrebbe tradurre come "Lo Yoga è maestria in azione". Sempre seguendo Stoler Miller, potrebbe essere interessante considerare anche: "Avere disciplina è essere abili nell'agire".
Cosa significa questa frase nel contesto della Gita, un testo che propone uno degli insegnamenti più significativi per il cammino spirituale?